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L'acqua è di tutti... i raccomandati

L'acqua è di tutti però le aziende pubbliche sprecano acqua risorse; sono in pesante passivo e particolarmente inefficienti. Abbanoa (creata dal ex-governatore Soru) è la bandiera del disastro pubblico

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da Sardinia Post

Abbanoa, imminenti iscrizioni nel registro degli indagati. Un’indagine “devastante


Un carrozzone gestito in modo clientelare. Questa idea di Abbanoa è da tempo ampiamente diffusa in Sardegna. La novità rilevante  è che la procura della Repubblica di Cagliari ha avviato un’indagine che potrebbe dare a questa mala gestione una qualificazione penale. In particolare con riferimento ai reati dipeculato aggravato e abuso d’ufficio.
L’inchiesta della procura di Cagliari – affidata al sostituto procuratore Giangiacomo Pilia – è stata innescata da una serie di articoli pubblicati da La Nuova Sardegna. Che oggi torna sul tema con un servizio che parla di imminenti iscrizioni nel registrato degli indagati, di un’attività incessante che ha determinato il rinvio delle ferie del procuratore capo Mauro Mura, di un procedimento penale che andrà avanti con ritmi serrati. Non solo per l’obiettiva rilevanza della questione-Abbanoa, ma anche perevitare tentativi di inquinamento delle prove. E di un’inchiesta giudiziaria “dai contenuti e dagli effetti devastanti”.
Le linee fondamentali dell’inchiesta sono delineate. Hanno in comune il concetto dell’uso improprio del denaro pubblico. E hanno come presupposto il gigantesco buco – ottocento milioni di euro – la cui esistenza è alla base della relazione elaborata dal collegio dei sindaci: un dossier documentato sulla mala gestione che è diventato una sorta di vademecum per i magistrati.
Questo uso improprio, secondo l’ipotesi da verificare, si sarebbe concretizzato in primo luogo neldestinare alla gestione ordinaria, alle spese correnti, contributi regionali erogati per la realizzazione di infrastrutture. Poi in una serie di “sprechi” nella stessa gestione ordinaria. Paradossalmente uno di questi ‘sprechi’ avrebbe avuto come pretesto il ‘recupero crediti’. Sarebbe stato infatti realizzato nell’affidamento a uno stuolo di avvocati (scelti, è questo un altro punto da verificare, secondo criteri di appartenenza politica) il gigantesco contenzioso legale di Abbanoa. Un contenzioso determinato dagli innumerevoli ricorsi e denunce degli utenti e dalle bollette non pagate.
Questo aspetto ha anche rilevanza rispetto alla quantificazione del debito. Non è affatto certo, infatti, che il “buco” ammonti a 800 milioni di euro. Potrebbe superare il miliardo perché tra le poste attive del bilancio ci sono circa 400milioni di crediti che appaiono difficilmente esigibili.
La Nuova Sardegna oggi in edicola segnala un altro fatto sconcertante, che è con tutta probabilità alla base dell’accelerazione dell’inchiesta. Gli uffici di Abbanoa sarebbero impegnati in una “attività straodinaria”, svolta anche nelle “ore notturne”. Un fatto definito “anomalo”. Specie se messo in relazione col timore di inquinamento delle prove.

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