Oggi dovrebbe essere il "B" day.
La Corte di Cassazione deciderà sulle sorti presenti e future di Silvio Berlusconi e della prossima politica italiana. Qualunque sia la decisione.
Parlamentari che lasciano, non lasciano, governo che cade o non cade, disfacimento dell'attuale schieramento di destra, crisi della sinistra senza più l'avversario simbolo oppure no.
Che lo si voglia o meno stasera ci saranno grandi cambiamenti.
Di questo credo ne siano pienamente coscienti i giudici.
Dovrebbero decidere secondo diritto; la giustizia creativa (mamma mia!) teorizzata ed adoperata da Caselli e soci ci ha dato parecchie sorprese in questi ultimi anni.
Se aggiungiamo, poi, la partecipazione a sostegno dello status quo, per i gravi problemi economici derivati dalla crisi, del Presidente della Repubblica Napolitano, probabilmente, il diritto, in questa sentenza, sarà una questione marginale.
Per quanto esperti i giudici non potranno non sentire tutta questa pressione addosso.
Posso provare a profetizzare un sentenza politico-salomonica.
Magari un rinvio al primo od al secondo grado di giudizio; un qualcosa che comunque non sia traumatico o definitivo. Magari un rinvio che permetta la prescrizione.
Niente di strano che venga assolto: lutto al braccio dunque per tutti i becchini del cavaliere.
Restiamo qualche ora in attesa.
Ci divertiremo questa volta: tanto a finire in galera non saremo noi.
Certo non mi auguro da innocente, di trovare un giudice di segno politico contrario; anche in una causa civile; e parlo per esperienza personale!
La Corte di Cassazione deciderà sulle sorti presenti e future di Silvio Berlusconi e della prossima politica italiana. Qualunque sia la decisione.
Parlamentari che lasciano, non lasciano, governo che cade o non cade, disfacimento dell'attuale schieramento di destra, crisi della sinistra senza più l'avversario simbolo oppure no.
Che lo si voglia o meno stasera ci saranno grandi cambiamenti.
Di questo credo ne siano pienamente coscienti i giudici.
Dovrebbero decidere secondo diritto; la giustizia creativa (mamma mia!) teorizzata ed adoperata da Caselli e soci ci ha dato parecchie sorprese in questi ultimi anni.
Se aggiungiamo, poi, la partecipazione a sostegno dello status quo, per i gravi problemi economici derivati dalla crisi, del Presidente della Repubblica Napolitano, probabilmente, il diritto, in questa sentenza, sarà una questione marginale.
Per quanto esperti i giudici non potranno non sentire tutta questa pressione addosso.
Posso provare a profetizzare un sentenza politico-salomonica.
Magari un rinvio al primo od al secondo grado di giudizio; un qualcosa che comunque non sia traumatico o definitivo. Magari un rinvio che permetta la prescrizione.
Niente di strano che venga assolto: lutto al braccio dunque per tutti i becchini del cavaliere.
Restiamo qualche ora in attesa.
Ci divertiremo questa volta: tanto a finire in galera non saremo noi.
Certo non mi auguro da innocente, di trovare un giudice di segno politico contrario; anche in una causa civile; e parlo per esperienza personale!
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